La mia bottega - Il mio impegno sociale - Iniziative in corso
Sospeso il servizio di emodinamica presso il reparto di cardiologia dell'Ospedale di Paola.

Due milioni di euro di fondi pubblici per la ristrutturazione della sala operatoria esistente e per la realizzazione di una nuova sala operatoria; un open space per l'UTIC a supporto dell 'emodinamica, con collaudo ed agibilità rilasciata dai tecnici dell'ASP di Cosenza; acquistati due angiografi di ultima generaione, trasferito a Paola un cardiologo emodinamista, ma tutto è inutilizzato ed il sanitario, che non può operare a Paola, viene inviato a Castrovillari ad eseguire coronarografie ed angiplastiche, tutto in una Calabria Straordinaria!

Dopo una mia vicenda personale, nel gennaio 2021, ho evidenziato all'allora Commissario Straordinario dell'ASP di Cosenza, dott. Vincenzo La Regina, la necessità di dotare il reparto di cardiologia dell'Ospedale di Paola, diretto dalla d.ssa Maria Teresa Manes, che già offriva servizi altamente qualificati e di diagnostica e terapia nel campo dell'elettrostimolazione, con l'impianto di loop recorder e pacemaker temporanei e definitivi, anche di un servizo di emodinamica.
Il reparto, dal punto di vista tecnico e strutturale, era ed è fornito di idonei locali e di tutte le attrezzature necessarie, ed era ed è composto da un team di ottimi professionisti, infermieri e medici, tra cui il dr. Francesco Antonio Rosselli, che vanta un’esperienza ultraventennale nell’emodinamica. A settembre 2021, poco dopo il suo trsasferimento dall'Ospedale di Castrovillari, il servizio era iniziato ma è stato immedatamente bloccato, non ufficialmente e per iscritto, ma, verbalmente, dai vertici regionali della sanità.
E'iniziata una intensa ed a volte aspra campagna di stampa, con la quale ho evidenziato che i pazienti che accedono al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Paola, i quali accusano sintomi di SCA, sindrome coronarica acuta, che sono circa trecento all'anno, dopo la stabilizzazione, nonostante nelle patologie cardiache il tempo sia un fattore determinante, inspiegabilmente, per completare l’iter diagnostico e terapeutico con coronarografia ed eventuale angioplastica, vengono trasferiti con un’ambulanza del 118, il cui equipaggio composto da un autista, un infermiere ed un medico è distratto dai loro normali compiti, a Belvedere Marittimo, presso la clinica privata Tirrenia Hospital o presso l'Ospedale di Cosenza o, addirittura, presso gli Ospedali di Catanzaro.
L’emodinamica a Paola, oltre a completare l’offerta dei servizi del reparto di cardiologia ed a migliorare la loro qualità, sarebbe un servizio a costo zero e senza aggravio di spesa, ed anzi, già dopo il primo anno, produrrebbe un sicuro risparmio per il bilancio dell’ASP, visto che ridurrebbe anche le liste di attesa degli ospedali Hub per l’esecuzione di coronarografie in regime ordinario, che sono lunghissime e che incentivano l’esodo extra regionale.
Bisogna dare atto al Commissario alla sanità e Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che, pur avendo solo previsto ma non ancora inserito, il reparto di cardiologia dell'Ospedale di Paola nella rete dell'emergenza urgenza della sindrome coronarica acuta, ha investito, tramite l'ASP di Cosenza, quasi due mioni di euro: è stato realizzato un modernissimo open space, dove è ubicata l'Unità di Terapia Intensiva Coronarica, UTIC, propedeutica ed a supporto delle pratiche di emodinamica; è stata ristrutturata la sala operatoria esistente; è stata realizzata una nuova sala operatoria e sono stati acquistati due angiografi di ultimissima generalzione, di cui uno di essi in dotazione solo a pochi ospedali in Italia, che, per le sue caratteristiche tecniche, consente di effettuare interventi di emodinamica di altissima specializzazione. E' seguito, naturalmente, sia il collaudo che il rilascio della certificazione di agibitità da parte della commissione dell'ASP di Cosenza, ma a tutt'oggi non solo non viene consentita l'esecuzione di coronarografie ed angioplastiche in regime ordinario, per quanto, sempre verbalmente, è stato imposto un divieto.
Questa condotta, a mio modesto parere, non è legittima sia perchè la spesa sostenuta per l'emodinamica e documentata dalle deliberazioni pubblicate, se non si concretizza con l'avvio del servizo, costituisce un danno erariale. In secondo luogo il DM 70/2015, più volte citato dal dott. Graziano, non vieta l'emodinamica in regime ordinario, anche se il limite dell'utenza è inferiore a 300.000 persone, perchè si applica solo alla rete della emergenza urgenza. A parte che è incostituzionale, perché creerebbe discriminazioni e cittadini di serie A e di serie B, violando il combinato disposto degli articoli 3 e 32 della costituzione che sanciscono, rispettivamente, il principio di uguaglianza ed il diritto alla salute. Mi chiedo perché un cittadino che abita a Cosenza o a Catanzaro che accusa una SCA può essere curato in 90’, tempo previsto dalle linee guida ed un paziente che abita nelle aree interne, dopo giorni o settimane? Tanto e vero che sono sempre più numerose le ASP di altre regioni, in cui sono stati attivati punti di emodinamica con meno di 300.000, cittadini, inseriti anche nella rete dell’emergenza urgenza.
Il direttore generale, poi, dovrebbe conoscere il territorio, che è composto da 33 comuni che nel periodo estivo ospita fino a due milioni di abitanti; si estende per oltre cento chilometri in lunghezza ed in larghezza si sviluppa fino all’entroterra ed ha una particolare orografia e la viabilità è molto precaria, per cui un solo punto di emergenza urgenza, il Tirrenia Hospital, non è sufficiente. A questo proposito voglio sgombrare il campo da equivoci di natura campanilistica e da contrapposizioni che non esistono, perché la richiesta non è ad excludendum, ma ad adiuvandum, nel senso che l’attivazione dell’emodinamica a Paola non deve escludere quella esistente a Belvedere ed anzi si potrebbe creare una collaborazione tra pubblico e privato per migliorare il servizio. Ricordo, inoltre, a chi ha la memoria corta, che nel 2002, quando nel reparto di cardiologia dell’Ospedale di Paola non vi erano le condizioni oggettive e soggettive per avviare l’emodinamica, insieme a tanti amici e pazienti, abbiamo costituito una associazione denominata “Salviamo il cuore sul tirreno cosentino”, grazie alla quale, dopo numerose iniziative, è stato ottenuto addirittura l’accreditamento regionale dell’emodinamica presso l’ex Clinica Tricarico oggi Tirrenia Hospital, per cui il mio operato è sempre stato coerente e finalizzato al bene dei cittadini, indipendentemente dal territorio.
Sgombrato il campo anche da queste errate presunzioni, l’emodinamica viene erroneamente definito un servizio, ma è solo un atto medico diagnostico, la coronarografia, con cui si indaga sullo stato delle coronarie ed uno, eventualmente, interventistico terapeutico, che consiste nell’applicazione di stendt per consentire la ripresa della perfusione sanguigna. E, questi due atti medici, in regime ordinario, per come esposto, non necessitano di nessuna autorizzazione ministeriale, perché il DM 70/2015, non pone alcun veto in tal senso; l'individuazione delle prestazioni da effettuare in regime ordinario in una Unità Operativa Complessa, come quella diretta dalla d.ssa Manes, è prerogativa esclusiva del direttore del reparto, che verificata la sussistenza dei requisiti oggettivi, struttura ed attrezzatura e soggettivi, sanitari in grado di effettuare quell'atto medico, decide se e come eseguire la prestazione. Il reparto di cardiologia di Paola ha in organico dodici cardiologi e, quindi un team che è in grado di eseguire quelle prestazioni e di fare fronte anche ad eventuali emergenze e non è vero che sono necessari otto emodinamisti e dodici cardiologi, per come dedotto, dal Direttore Generale che, ripeto, confonde i requisiti di chi svolge attività di emergenza urgenza h/24, con il regime ordinario.
Delibere dell'ASP di Cosenza con le quali sono stati autorizzati ed eseguiti gli investimenti per l'attivazione dell'emodinamica presso l'Ospedale di Paola
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